22 Ottobre 2024
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Torre Vittoria

30-08-2024 10:44 -
Torre Vittoria è una delle tante strutture costiere che sono sorte tra il Cinquecento e il Seicento per proteggere la Riviera di Ulisse dalle incursioni dei pirati saraceni.

La struttura – Torre Vittoria sorge nella piana ai piedi del borgo di San Felice Circeo. Si sviluppa su una classica pianta quadrata ma con lo spigolo rivolto verso il mare (un po’ come Torre Olevola, di edificazione precedente), per difendersi meglio dagli attacchi provenienti dall’esterno.

È stata eretta nel 1631 e, nonostante parrebbe dedicata ad una donna, molti pensano che debba il suo nome, appunto, ad una vittoria: un combattimento avvenuto nel 1808 contro una fregata inglese. Ma prima di arrivare a questo punto vale la pena ripercorrerne la storia.

Cronache antiche – Nell’Archivio Caetani è custodito un documento datato 1691 in cui la costruzione viene già chiamata Torre Vittoria: la corrispondenza con la battaglia con gli inglesi in epoca napoleonica, insomma, non avrebbe modo di esistere.

Le cronache di Torre Vittoria fanno anche accenno al rapimento di alcuni sanfeliciani da parte dei tunisini avvenuto nel primo Settecento: i futuri schiavi erano stati imbarcati proprio “alla punta del Monte tra la Torre Vittoria et il Fico in un certo ridossetto” (relazione del Capitano Giuseppe Mattoli, 1720).

Come in altre torri del sistema difensivo costiero locale, anche qui è stata ospitata l’artiglieria pesante: nel 1773 si parla di un cannone da 6 con 30 palle e 70 casse di polvere.

Ma è quello che è successo nell’Ottocento che è decisamente più interessante raccontare.

Nel 1806 ci fu il primo avvicinamento da parte dei francesi, che si presentarono nei pressi della Torre con l’intenzione di entrare: scattò l’allarme generale, con l’incubo che si trattasse ancora di scorrerie saracene, tanto che i soldati d’oltralpe, indispettiti, dettero persino fuoco ad alcune travi poste nelle vicinanze delle mura; successivamente riuscirono nel loro intento e si trattennero lì qualche giorno. Due anni dopo, l’evento forse più importante che abbia riguardato questa piccola fortificazione.

Erano gli anni del blocco napoleonico: con il Blocco Continentale, Napoleone vietò di consentire l’attracco alle navi inglesi in qualsiasi porto dei paesi soggetti al dominio francese. Una disposizione a cui si oppose Papa Pio VII e che spinse l’allora re d’Italia ad invadere lo Stato Pontificio, far arrestare il pontefice e trasferirlo in Francia, a Grenoble, dove sarebbe rimasto per cinque lunghi anni. In questo clima tutt’altro che disteso, va specificato che Torre Vittoria apparteneva proprio allo Stato Pontificio. Nel 1808, quando i francesi occupavano già il suolo papale, la guarnigione della torre riuscì a soccorrere una tartana livornese (piccolo veliero) carica di vino e mercanzie minacciata da una nave inglese. La piccola imbarcazione aveva cercato rifugio proprio nei pressi della costruzione e venne difesa dall’intercessione comandata dal capo della torre che ordinò il fuoco sulla lancia inglese che, a sua volta, rispose mantenendo lo scontro vivo fino a notte fonda. Sono 22 i colpi che si possono ancora contare sulla facciata esposta dell’edificio, tutti provenienti da quell’episodio, ma la vittoria fu della torre che, si dice, per questo abbia mantenuto – ancora più fieramente – il suo nome. E c’è di più. Gli inglesi, l’anno dopo, cercarono la “rivincita”: ma persero di nuovo e furono costretti alla fuga.

Spero che questo articolo ti sia tornato utile e se hai qualche consiglio sul prossimo scrivici in privato e lo faremo volentieri!


Massimiliano Maiolati Tel. 393-3186355

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